Prebiotici: i soldati del Microbiota (1/4)

Prebiotici: i soldati del Microbiota

 

I PREBIOTICI

I soldati del Microbiota :

PREBIOTICI (1995) Nutrimento per i Batteri Intestinali

I prebiotici furono definiti per la prima volta nel 1995 come “ingredienti alimentari non digeribili che influiscono positivamente sull’ospite stimolando selettivamente la crescita e/o l’attività di uno o un numero limitato di batteri nel colon”.

Nel corso degli anni, la definizione è stata perfezionata e oggi i prebiotici sono riconosciuti come componenti alimentari utilizzati selettivamente dai microrganismi benefici dell’ospite che conferiscono un beneficio per la salute, secondo l’Associazione scientifica internazionale per i probiotici e i prebiotici (ISAPP).

La maggior parte dei composti prebiotici sono carboidrati con una varietà di strutture molecolari presenti naturalmente nella dieta umana.

I tipi comuni di prebiotici includono inulina, fruttooligosaccaridi (FOS), galattoligosaccaridi (GOS) e lattulosio.

Possono essere trovati in vari alimenti come cereali integrali, cipolle, aglio e banane.

I prebiotici funzionano principalmente fornendo una fonte di cibo per i batteri benefici nell’intestino.

Non sono digeribili dagli enzimi umani, quindi raggiungono intatti il colon dove vengono fermentati dai batteri intestinali.

Questo processo di fermentazione porta alla produzione di SCFA, tra cui acetato, propionato e butirrato.

I prebiotici stimolano selettivamente la crescita e l’attività dei batteri intestinali benefici come i bifidobatteri e i lattobacilli, riducono l’abbondanza di batteri patogeni e quindi aiutano a mantenere un microbiota intestinale equilibrato.

I metaboliti prodotti simultaneamente possono fornire energia alle cellule che rivestono il colon, regolare il sistema immunitario, migliorare la funzione della barriera intestinale e persino influenzare la funzione cerebrale attraverso l’asse intestino-cervello.

I Prebiotici: i soldati del Microbiota rappresentano interessanti proprietà nutrizionali per soggetti con diabete e/o sindrome metabolica, obesità, allergie oltre che favorire la crescita di bifidobatteri e lactobatteri.

Studi scientifici dimostrano che una dieta prebiotica può migliorare la regolarità intestinale, ridurre i sintomi di sindrome dell’intestino irritabile (IBS) e abbassare il rischio di tumori del colon.

Applicazioni Cliniche e Prospettive Future

La comprensione approfondita del microbiota intestinale e dei suoi metaboliti ci permette di sviluppare trattamenti personalizzati per migliorare la salute dei pazienti”,

In futuro, si prevede che la ricerca sui microbioti intestinali e sui loro derivati continuerà a crescere, portando a nuove scoperte e applicazioni terapeutiche.

L’ottimizzazione del microbiota intestinale attraverso prebiotici, probiotici, postbiotici e psicobiotici rappresenta una frontiera promettente nella medicina personalizzata, con il potenziale di migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti.

Conclusioni

In sintesi, prebiotici, probiotici, postbiotici e psicobiotici giocano un ruolo cruciale nella salute intestinale e generale.

L’integrazione di queste sostanze nella dieta e nella pratica clinica offre benefici significativi, promuovendo i batteri intestinali buoni e migliorando la salute digestiva e mentale.

La ricerca continua in questo campo promette di rivoluzionare la gastroenterologia e la medicina interna, offrendo nuove soluzioni per il benessere umano.

Prof. Ercole De Masi

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